Regista: Mike Mitchell
Cast: Fabio Volo, Jack Black, Awkwafina, Viola Davis, Dustin Hoffman, James Hong, Bryan Cranston, Ian McShane, Ke Huy Quan, Lori Tan Chinn
Genere: Animazione
Durata: 94 minuti
Cinema Garibaldi di Piazza Armerina
Prima Nazionale
Dal 28 Marzo al 3 Aprile
Escluso Lunedì 1
1° SPETTACOLO alle ore 17:00
2° SPETTACOLO alle ore 19:00
Il kung fu panda si imbatte in una volpe, Zhen, agilissima e pronta a rubare e a giocare sporco, che lo informa di un nuovo grande pericolo, ovvero la Camaleonte, una potente maga cattiva mutaforme, cioè in grado di assumere le sembianze di chiunque, che vuole arrivare a regnare sulla Valle della pace. Po e Volpe si imbarcano in un viaggio per raggiungere Juniper City, la città dove regna la Camaleonte, e i due padri di Po, l’oca Mr. Ping e il panda Li, li seguono da lontano e di nascosto per proteggere il loro ingenuo figliolo.
Il quarto capitolo della fortunata saga di Kung Fu Panda, a otto anni di distanza dal terzo, sceglie come Maestro Shifu la via della saggezza, e dunque aggiunge alcuni elementi di novità nella trama senza stravolgere l’impianto originale.
E soprattutto senza alterare la figura di Po come eroe ingenuo, un po’ pasticcione e di buon cuore, aderendo anche nella forma al contenuto del messaggio centrale: si può e si deve cambiare, ma bisogna rimanere coerenti con la propria natura e la propria indole. In particolare è interessante il contrasto fra l’immensa capacità di fidarsi del prossimo di Po e la diffidenza di Volpe, giustificata da un passato difficile: di fatto Kung Fu Panda 4 è la storia di due orfani, uno dei quali ha avuto la fortuna di trovare due buoni padri, l’altra invece si è imbattuta in una madre cattiva.
In questo capitolo si sente la mancanza dei Cinque Cicloni, ma tornano tutti i nemici delle avventure precedenti, e ci sono una serie di nuovi personaggi esilaranti, come gli avventori di una taverna a strapiombo sul mare dall’equilibrio precario, il gruppo di capi delle famiglie criminali che si radunano in stile Padrino, i tre coniglietti apparentemente pucciosi e in realtà pronti a diventare feroci come i Gremlins bagnati, o il sottobosco di criminali che popola il ventre molle di Juniper City. Per tutti c’è una possibilità di redenzione, dato che “non è mai troppo tardi per fare la cosa giusta”.
La regia di Mike Mitchell è movimentata, l’animazione ha momenti ispirati che si rifanno all’iconografia classica orientale e sequenze a rotta di collo, e la sceneggiatura del trio Jonathan Aibel, Glenn Berger e Darren Lemke, pur non avendo la potenza dirompente e innovativa del primo episodio della saga, costruisce una vicenda facile da seguire e ricca di spunti comici, secondo uno stile visivo che deve molto al cinema muto di Chaplin e Stanlio e Ollio, che divertiranno tanto i bambini quanto i loro accompagnatori adulti.
Kung Fu Panda 4 è un buon esempio di innovazione nella continuità, che ci insegna ad avere il coraggio di lasciare quello che siamo per diventare quello che saremo e a liberarci dei cattivi maestri, ricordandoci che l’arte del kung fu non è qualcosa che puoi rubare ma qualcosa che ti devi meritare.