IL GATTO CON GLI STIVALI 2 – L’ULTIMO DESIDERIO

Regia di: Joel Crawford, Januel Mercado

Cast Completo: Antonio Banderas, Salma Hayek, Olivia Colman, Harvey Guillen, Samson Kayo.

Genere: Animazione

Durata: 100 minuti

Cinema Garibaldi di Piazza Armerina

Dal 6 all’11 Gennaio

Ore 17:00

Trama

Il Gatto con gli Stivali ha appena scoperto di aver esaurito otto delle sue nove vite, e ha incontrato un Lupo Cattivo che gli ricorda come, a questo giro, anche lui dovrà morire. Dunque Gatto va alla caccia di una stella caduta nella Foresta Oscura che possa esaudire il suo più grande desiderio: ripristinare le numerose vite perdute. Ma non è il solo ad avere una grande aspirazione esistenziale, ci sono anche Kitty Zampe di Velluto, Riccioli d’Oro e i tre Orsi e Jack Horner, un megalomane squilibrato uscito da una filastrocca di Mamma Oca. Ad affiancare il Gatto e la (sua?) Kitty c’è un microscopico cane travestito da felino che si offre volontario per la pet therapy ed è l’unico ad essere contento della propria vita così com’è. In una gara di velocità per assicurarsi la Stella dei Desideri tutti i personaggi dovranno rivalutare le loro priorità.

Il gatto con gli stivali 2 – L’ultimo desiderio, un decennio dopo il primo spin-off su uno dei personaggi più divertenti di Shrek (nonché uno dei personaggi più noti delle favole popolari) compie parecchi atti temerari.

Il primo è quello di arricchire l’animazione computerizzata di elementi pittorici e richiami alle favole illustrate secondo tecniche di disegno tradizionali, abbinando questa cura formale, che restituisce in parte la magia del “fatto a mano”, alla velocità frenetica cui il regista Joel Crawford ci ha abituato con I Croods. La seconda è affrontare di petto il tema della mortalità, della quale il Lupo Cattivo è un’incarnazione davvero spaventosa (tanto che per gli under 6 va spesa una parola di cautela). Se nelle fiabe tradizionali il confronto con la morte era frequente (e terapeutico), in quelle contemporanee sembra essere stato eliminato in favore dell’illusione di un’immortalità da supereroe.

Il Gatto invece dovrà scoprire che una vita sola può bastare, e che bisogna usarla bene, accantonando quella tracotanza che ha reso celebre il suo personaggio nella versione DreamWorks. Antonio Banderas doppia di nuovo se stesso nel ruolo (peccato che il suo italiano sia ormai quasi privo di accento spagnolo!), e il lavoro di adattamento dei dialoghi è strepitoso, con una scelta dei termini (uno per tutti: “gatto da grembo”) azzeccatissima. Questa è in assoluto la maggiore virtù di Il gatto con gi stivali 2: far ridere di gusto, anche grazie a insolite scelte di doppiaggio che comprendono l’incongruente (ma spassosa) inflessione dialettale di Riccioli d’Oro e i tre Orsi.

I cinefili noteranno i numerosi richiami alla regia di Sergio Leone, con tanto di “triello” (moltiplicato per più di tre personaggi), e alle partiture da spaghetti western di Ennio Morricone, con tanto di utilizzo evocativo del fischio (il compositore qui è il brasiliano Heitor Pereira), ma ci sono anche i riferimenti allo Zorro di Banderas o ai Pinocchio del passato. In buona sostanza Il gatto con gi stivali 2 è un sequel coraggioso e creativo che aggiunge cura formale, scelte interpretative inaspettate e una morale parafilosofica al suo predecessore, spingendolo un bel passo più avanti.