ENDLESS

Regia:    Scott Speer

Cast:  Alexandra Shipp, Nicholas Hamilton, DeRon Horton, Ian Tracey, Patrick Gilmore.

Genere: Drammatico, – USA, 2020.

Durata: 95 Minuti.

Cinema di Piazza Armerina

dal 18 al 23 Settembre

1° SPETTACOLO ore 19:00

2° SPETTACOLO ore 21:30

TRAMA

Chris e Riley non potrebbero essere più diversi tra loro. Ma si amano, anche per questo contrasto. Riley, benestante, primeggia negli studi ma nasconde un talento nel disegno, mentre Chris vive solo per la sua motocicletta e odia il padre che lo ha lasciato in tenera età per costruire un’altra famiglia. Quando Riley viene ammessa a Georgetown nella facoltà di Legge, Chris si chiede se sia quello che Riley davvero vuole o che i suoi genitori hanno deciso per lei; il litigio che ne scaturisce causa un incidente d’auto che si rivela letale per Chris. Riley, distrutta dal dolore, non riesce a voltare pagina e comincia a credere che Chris la stia contattando dall’aldilà.

Una trama assai familiare, quasi da remake sotto mentite spoglie, che rimanda senza tante ambiguità a Ghost, classico tearjerker romantico su come il vero amore possa sfidare anche la morte.

Scott Speer, veterano della narrativa e della finzione audiovisiva di genere Young Adult, si affida ciecamente al copione di Zucker, ricalcandone la visione del mondo dell’aldilà e la capacità dei morti di poter interagire, in determinate condizioni, con i vivi. L’attualizzazione dello spunto originario si limita a qualche dettaglio mondano di contorno, mentre la nuova divaricazione tra i protagonisti – in origine a separare e quindi unire Molly/Moore e Swayze/Sam era il modo di vivere la loro relazione e di esternarlo – è di natura socio-economica.

Tuttavia Speer non sfrutta minimamente questo aspetto, se non per ritrarre i genitori di Riley come parossistiche belve assetate di carriera (della figlia), al punto di mettere il suo futuro professionale anche davanti all’esigenza di verità su un incidente mortale. Ma come succede abitualmente nel contesto dei romance Young Adult, gli aspetti psicologici e le reazioni imprevedibili dei personaggi sono banditi in favore di un tranquillizzante progredire di azioni e reazioni, talmente programmatico da risultare incongruo, posticcio.

Durante la visione di Endless il cinefilo medio si sente un chiaroveggente: quasi ogni scena, dialogo o presunta svolta della trama si può prevedere prima che avvenga, fino a un epilogo di disarmante pavidità, che riconcilia in nome del sogno americano (le ambizioni, il vero io) e del perdono.

Nel mezzo Speer e i suoi sceneggiatori manipolano materia potenzialmente rovente con mani troppo goffe per renderla credibile e troppo grezze per trattarla con la dovuta sensibilità (quanti ostacoli etici vengono abbattuti con inquietante nonchalance nella vicenda dello psicopompo Jordan)? Un prodotto di entertainment che abbassa il target fino a non incontrare i gusti di nessuno. Meglio rivedere il buon vecchio Ghost, nonostante i suoi limiti